Manzoni all'amico Andrea Mustoxidi, a Firenze: «Di coloro che fanno professione di lettere parmi che si possano, anzi si debbano fare due classi disparatissime. La prima è di quelli che, avendo dalla natura sortito acuto ingegno ed animo elevato, vi si danno, tratti quasi da un certo istinto, e dirigono a due fini le loro fatiche: l'uno è il diffondere delle utili verità, purgare le passioni, e muoverle al bene, ingentilire i costumi, e dilettare onestamente; giovare in somma; l'altro è di acquistarsi quella gloria che gli uomini danno per gratitudine a chi gli ha in qualunque modo beneficati. La seconda classe è di coloro che Numero plures, virtute et honore minores, / Indocti, stolidique, et depugnare parati, e che avendo il tutto mediocre, si mettono per maledetta forza, e in dispetto di natura in sul cammino, per farsi un nome in qualsivoglia maniera, e per elevarsi abbattendo gli altri: e non manca fra costoro chi eserciti e prostituisca arte sì nobile per guadagnarsi Frigus quo duramque famem depepellere possit, e sono come quei cani che latrano sulla via innanzi ai cavalli che corrono, tentando quasi di arrestarli». 

Anno
1805
Date
Image
Background image