Muore Napoleone. Manzoni gli dedicherà un'ode «che forse non morrà»: «Ei fi. Siccome immobile, / dato il mortal sospiro, / stette la spoglia immemore / orba di tanto spiro, / cosi percossa, attonita / la terra al nunzio sta, // muta pensando all'ultima / ora dell'uom fatale; né sa quando una simile / orma di piè mortale / la sua cruenta polvere  / a calpestar verrà. // Lui folgorante in solio / vide il mio genio e tacque; / quando, con vece assidua, cadde, risorse e giacque, di mille voci al sonito / mista la sua non ha: // vergin di servo encomio / e di codardo oltraggio, / sorge or commosso al subito / sparir di tanto raggio; / e scioglie all'urna un cantico / che forse non morrà». (vv 1-24)

Anno
1821
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