<p>Manzoni a Massimo d'Azeglio: «Pregiatissimo Signore ed Amico / La fiducia che m'inspira, e la libertà a cui mi anima il suo modo di proceder con noi son tali, che il solo dubbio che una parola possa produrre un effetto già desiderato da Lei e da noi mi basta perché io gliela voglia dire quantunque essa Le possa parer singolare. Ella intende che si tratta d'un ritorno sul discorso di ieri. S'Ella crede che si possa ancora parlare di ciò che ne fu l'oggetto [la proposta di matrimonio che Massimo aveva avanzato a Giulietta,] abbia la bontà d'indicarmi un'ora, o di venire senz'altro, facendomi chiamare nel mio studio, se non mi ci trovassi; se Ella pensa altrimenti, avrò almeno la viva soddisfazione si averle accennato altra cosa che quella che ho dovuto aver la mortificazione di dirLe [il rifiuto da parte di Giulietta] nell'ultima mia».&nbsp;</p>

Anno
1831
Date
Image
Background image